Tiroide, quali effetti sul cuore?
Un cattivo funzionamento della tiroide può portare a disturbi cardiovascolari ma è possibile prevenire tali complicazioni
La tiroide è un’importante ghiandola del corpo umano che ha il compito di produrre ormoni (è quindi una ghiandola endocrina); essa è situata nella regione anteriore del collo ed è formata da due lobi riuniti da un istmo. La struttura della tiroide è costituita da cellule disposte a delimitare piccole cavità (chiamate follicoli tiroidei), contenenti una sostanza (la colloide) prodotta dalle cellule tiroidee. La colloide è costituita prevalentemente da tireoglobulina, una grossa molecola che contiene gli ormoni tiroidei veri e propri. In base alle necessità dell’organismo, gli ormoni vengono liberati dalla tireoglobulina ed immessi nella circolazione sanguigna. Questo deposito può rifornire l’organismo per diversi mesi, anche se la ghiandola ha smesso di funzionare ed è il motivo per cui l’Ipotiroidismo si manifesta progressivamente.
A cosa serve la tiroide
La tiroide ha la funzione di secernere due ormoni: la Tiroxina (T4) che rappresenta il 90{26304d1512e104e099b52f53b2cacff44822b68479edd4de95898ae35700b648} della produzione ormonale, mentre il restante 10{26304d1512e104e099b52f53b2cacff44822b68479edd4de95898ae35700b648} è costituito dalla Triiodotironina (T3). Una volta immessi nella circolazione sanguigna, T4 e T3 vengono trasportati legati a delle proteine da cui si dissociano una volta raggiunti gli organi bersaglio: a livello del fegato, del rene e dei muscoli T4 viene trasformata in T3, mentre il cuore deve fare affidamento solo su T3 perché non è in grado di effettuare questa trasformazione. La frazione libera degli ormoni, biologicamente attiva, è quella che deve essere misurata nel sangue per poter valutare il livello funzionale della tiroide. Negli esami di laboratorio FT3 ed FT4 indicano la frazione libera (attiva) degli ormoni tiroidei.
Gli ormoni tiroidei regolano due funzioni principali dell’organismo: metabolismo ed accrescimento. Stimolano, aumentandolo, il metabolismo di tutto il corpo e nell’età evolutiva favoriscono la crescita del bambino.
La tiroide è quindi responsabile della regolazione di molte funzioni vitali del nostro organismo ed eventuali sue malattie possono pertanto danneggiare la normale funzione di ogni organo, compreso il cuore, provocando sintomi significativi e potendo determinare serie complicazioni.
Come funziona il cuore
Per poter meglio comprendere come il cuore è influenzato dagli ormoni della tiroide, bisogna capire come funziona questo importante organo.
Il cuore è formato da cellule muscolari, disposte con ordine, che si contraggono ritmicamente e presenta quattro cavità: gli atri (destro e sinistro) ed i ventricoli (destro e sinistro). In realtà si tratta di due pompe accoppiate: una riceve il sangue venoso e lo spinge nei polmoni, l’altra riceve il sangue ossigenato dai polmoni e lo immette in tutto il corpo. Il sangue venoso (povero di ossigeno), proveniente dai vari organi, arriva nell’atrio destro che lo trasferisce nel ventricolo destro per essere pompato nel circolo polmonare dove si arricchisce di ossigeno. Il sangue ossigenato ritorna al cuore attraverso l’atrio sinistro il quale, contraendosi, lo fa giungere nel ventricolo sinistro che infine lo spinge con forza nell’aorta. Dall’aorta nascono tutte le altre arterie che si distribuiscono agli organi del nostro corpo.
Non dimentichiamo che le valvole all’interno del cuore rendono possibile che il sangue proceda in una sola direzione.
Il complesso lavoro di questa perfetta pompa è regolato dall’impianto elettrico cardiaco. L’impulso elettrico nasce nel centro pacemaker dell’atrio destro (struttura conosciuta come nodo del seno) che detta il ritmo cardiaco normale (ritmo sinusale) e ne causa le variazioni richieste nei diversi momenti della giornata. Sotto l’influenza del sistema nervoso vegetativo autonomo accelera il ritmo durante l’attività fisica e lo rallenta di notte, quando dormiamo e abbiamo bisogno di un minor apporto di sangue. L’impulso elettrico si diffonde negli atri e raggiunge il nodo atrio-ventricolare situato fra gli atri e i ventricoli. Il nodo atrio-ventricolare è il punto di passaggio dell’impulso elettrico verso i ventricoli stessi.
Una volta raggiunti i ventricoli, gli impulsi elettrici viaggiano all’interno di strutture specializzate e raggiungono così ogni cellula muscolare, determinando la contrazione delle cavità ventricolari. La perfetta coordinazione elettromeccanica determina l’attività sincronizzata di tutte le cellule cardiache. Questo lavoro richiede molta energia che il cuore riceve attraverso le coronarie, le prime arterie a nascere dall’aorta. Se le coronarie si restringono a causa della Aterosclerosi, si determina una riduzione del flusso arterioso responsabile dell’Ischemia miocardica, causata da un inadeguato apporto di ossigeno.
Per quanto riguarda la relazione tra tiroide e cuore, è importante ricordare che gli ormoni tiroidei aumentano la risposta dell’organismo alle catecolamine (adrenalina, noradreanlina), tutti ormoni rilasciati anche dalle ghiandole surrenali (piccoli organi situati sopra i reni), aumentando così gli effetti del sistema nervoso simpatico.
Ipertiroidismo e conseguenze sul cuore
L’aumento della produzione della Tiroxina, causata dall’iperfunzione della ghiandola tiroidea, stimola il cuore a battere più velocemente e con più forza. Inizialmente questo sintomo può passare inosservato; se però la frequenza cardiaca accelera ulteriormente, causa la sensazione di palpitazione, cioè la fastidiosa percezione del battito cardiaco all’interno del torace. Le palpitazioni possono verificarsi in presenza di altre malattie, cardiache e non. Inoltre, se la tachicardia è provocata da una tiroide iperattiva, non significa necessariamente che il cuore sia malato.
In alcuni Pazienti, tuttavia, la prolungata stimolazione ormonale del cuore può scatenare la Fibrillazione atriale; in questo caso le cellule atriali si attivano in modo del tutto disordinato, cosicché gli atri perdono completamente la capacità di contrarsi. Dal momento che nella Fibrillazione atriale gli impulsi elettrici sono caotici, anche il ritmo ventricolare sarà del tutto irregolare e per lo più veloce. La stimolazione della contrazione cardiaca può inoltre provocare un certo aumento della pressione arteriosa sistolica (la pressione massima). Questo accresciuto flusso di sangue e l’aumentato metabolismo determinano un altro sintomo: la mani calde e sudate. Aumenta anche la gittata cardiaca, cioè la quantità di sangue espulsa dal cuore ad ogni battito, determinando un’ampia pulsazione delle arterie che viene facilmente percepita al polso. L’Ipertiroidismo agisce anche provocando l’Ipertrofia (aumento di spessore) del cuore che però è completamente reversibile se i livelli degli ormoni tornano nella norma.
Un’altra conseguenza cardiovascolare dell’Ipertroidismo è l’aumento della volemia, cioè l’incremento del volume del sangue in circolo, che può portare il cuore a dilatarsi. Il cuore e la circolazione risultano quindi impegnati in una corsa ad alta velocità, mentre l’organismo produce e disperde grandi quantità di energia.
La cura
Il primo obiettivo è quello di correggere l’Ipertiroidismo. La decisione di utilizzare farmaci, la terapia con iodio radioattivo o la Chirurgia della tiroide, dipende dalla natura del problema della tiroide. Una categoria di farmaci molto importante per ridurre la frequenza cardiaca è quella dei betabloccanti, perché contrastano efficacemente l’eccessiva stimolazione del cuore che si verifica in presenza di Ipertiroidismo. Questi farmaci sono utili anche per diminuire altri sintomi dovuti all’Ipertiroidismo quali i tremori e l’ansia. L’Insufficienza cardiaca è trattata con farmaci in grado di compensare la funzione cardiaca.
Ipotiroidismo e problemi cardiaci
I sintomi dell’Ipotiroidismo tendono ad essere l’opposto di quelli causati da una tiroide iperattiva e consistono nel rallentamento del battito cardiaco (bradicardia) e nell’abbassamento della pressione arteriosa ma nessuno di questi sintomi viene notato dai Pazienti.
L’Ipotiroidismo prolungato provoca cambiamenti metabolici nel corpo e può produrre elevati livelli di colesterolo, mentre un grave Ipotiroidismo può causare Insufficienza cardiaca con possibile versamento pericardico (raccolta di liquido intorno al cuore).
Dato che l’Ipotiroidismo può favorire l’Aterosclerosi delle arterie coronarie (caratterizzata dagli ateromi che contengono accumuli di colesterolo nella parete delle arterie, causa del loro restringimento), potrebbe essere necessario correggere il deficit ormonale progressivamente, aumentando le dosi della Tiroxina in base alla risposta alla terapia e al presentarsi di tachicardia o dolore toracico. Superata la delicata fase del “risveglio” di tutto l’organismo, si potrà giungere alla dose della Tiroxina necessaria per una vita normale.
Dott. Achille Giardina
Chairperson dell’Area Aritmie ANMCO
(Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri)
Elisir di Salute • luglio-agosto 2016
