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home » settembre-ottobre 2016 » Elisir di Salute – Settembre Ottobre 2016

Ipertrofia dei turbinati, quando intervenire?

Fondamentali per la corretta respirazione, i turbinati sono strutture presenti nelle cavità nasali che possono infiammarsi a causa di agenti virali o batterici

Gli esseri umani sono dotati, a livello della parete laterale delle fosse nasali, di tre strutture a forma cilindrica sovrapposte, i turbinati. Essi si distinguono in inferiore, medio e superiore e, nel 30{26304d1512e104e099b52f53b2cacff44822b68479edd4de95898ae35700b648} dei casi, può essere presente anche un piccolo, rudimentale turbinato aggiuntivo chiamato “supremo”. I turbinati hanno una componente portante ossea mentre la conformazione cilindrica è data da una ricca rete di vasi sanguigni rivestita da mucosa respiratoria nasale.

Hanno un ruolo fondamentale nell’orientare in modo ordinato l’aria inspirata in tutta la superficie delle fosse nasali, evitando che si creino flussi aerei anomali, vorticosi, dispersivi e pertanto inefficaci per l’atto inspiratorio. Inoltre la particolare disposizione e conformazione “a cornetto” dei turbinati permette un maggior contatto con l’aria inspirata, che viene riscaldata e umidificata al fine di raggiungere gli alveoli polmonari alla normale temperatura corporea di 37°.

 

La funzione di filtro

I turbinati agiscono da filtro: tutte le impurità contenute nell’aria proveniente dall’ambiente esterno, fino ad una certa dimensione, si arrestano sulla loro superficie, intrappolate nello strato vischioso e trasportate verso la faringe, evitandone l’inalazione. I turbinati inferiori sono quelli che maggiormente adempiono alle sopracitate funzioni. In caso di interventi

eccessivi e impropri su tale struttura si generano flussi vorticosi d’aria anomali con sensazione di ostruzione nasale persistente, secchezza e formazione di croste, Cefalea e dolore all’inspirazione di aria fredda, configurando un quadro clinico comunemente riconosciuto come “Empty Nose Syndrome”, cioè la Sindrome del Naso Vuoto.

 

Se interviene la patologia

Molto frequente, l’Ipertrofia dei turbinati può arrivare a coinvolgere quasi il 50{26304d1512e104e099b52f53b2cacff44822b68479edd4de95898ae35700b648} della popolazione in caso di disfunzione persistente. Si presenta con uno stato di congestione nasale posizionale, intermittente fino alla totale ostruzione, con o senza secrezione nasale, pressione facciale e talora Cefalea. Le cause vanno ricercate negli agenti infettivi virali implicati nel comunissimo raffreddore e in quelli batterici che, determinando una reazione infiammatoria, causano un aumento di volume dei turbinati. Ciò provoca inturgidimento, edema e secrezione nasale il cui aspetto può variare dal sieroso al mucopurulento.

Tra le altre cause più comuni e più di impatto, in termini di spese sanitarie, è sicuramente la Rinite allergica che determina una reazione infiammatoria e una congestione mucosa in seguito alla continua esposizione ad allergeni ambientali. Fattori ormonali, farmaci e sostanze da abuso possono configurare ugualmente uno stato di congestione, con Ipertrofia a carico dei turbinati inferiori.

 

Le terapie farmacologiche

La scelta della terapia è subordinata a una diagnosi appropriata. Sono disponibili diverse categorie medicinali: i decongestionanti nasali, disponibili nelle forme spray e per via orale, sono tra i più efficaci e più potenti. Tuttavia, l’uso prolungato di questi prodotti può portare al cosiddetto effetto “rebound”, cioè una situazione in cui si ottiene un effetto opposto a quello desiderato con aumento dell’ostruzione nasale, un innalzamento della pressione arteriosa e ritenzione urinaria nei Pazienti con Ipertrofia Prostatica Benigna; inoltre l’uso prolungato può ridurre l’efficacia dell’effetto desiderato.

Gli antistaminici, invece, sono indicati solo nei casi di Rinite allergica. Gli effetti avversi dipendono dal farmaco e variano dalla sedazione e deficit di memoria (solo nei farmaci di vecchia generazione), fino all’eccessiva secchezza. Sono controindicati nei casi di Glaucoma. Gli steroidi spray intranasali sono utili e, benché etichettati per il trattamento della Rinite allergica, hanno generici effetti antinfiammatori .

 

Le opzioni chirurgiche

Per i Pazienti con Ipertrofia dei turbinati persistente che non rispondono alle terapie mediche o per i quali tali terapie sono controindicate, sarà necessario ricorrere all’intervento chirurgico. Le diverse opzioni disponibili hanno l’obiettivo di assottigliare lo spessore vascolare e la sottomucosa del turbinato per diminuirne il volume e per ripristinare così una corretta respirazione nasale. Nessuna chirurgia è tuttavia in grado di agire sulla causa dell’Ipertrofia. Infine, il Paziente deve essere informato sull’eventualità che tali interventi conservativi possono dare benefici non duraturi nel tempo e pertanto è possibile ripetere a distanza, in anestesia locale, la procedura chirurgica.

 

 

Tratto da Elisir di Salute (copyright) 

il punto di vista di medici e ricercatori

settembre/ottobre 2016

Dott. Ignazio Tasca

Direttore U.O. ORL

Ospedale Santa Maria della Scaletta – Imola

 

Dott. Michele Busoni

Dirigente medico U.O. ORL

Ospedale Santa Maria della Scaletta – Imola

AOOI (Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani)


Elisir di Salute • settembre-ottobre 2016