Sari 2000
SlideShow 01 SlideShow 01 SlideShow 01
Sari2000 Home SlideShow
home » luglio-agosto 2015 » Elisir di Salute – Luglio Agosto 2015

ADDITIVI ALIMENTARI, QUALI EFFETTI SULLA SALUTE? 

Impariamo a conoscere queste sostanze presenti in molti prodotti alimentari al fine di evitare il consumo di quelle potenzialmente dannose

 

Additivi alimentari quali effetti sulla salute_res

Presenti in moltissimi prodotti alimentari ma soprattutto negli alimenti che hanno subito una lavorazione (raffinati), gli Additivi alimentari sono sostanze che si aggiungono in qualunque fase di lavorazione degli alimenti. La loro funzione è quella di conservare nel tempo le caratteristiche chimico-fisiche e organolettiche (odore, colore, sapore, consistenza, ecc.), oltre a evitare alterazioni spontanee di questi e impartire o esaltare particolari caratteristiche. In poche parole si può affermare che servono per migliorare l’aspetto estetico e organolettico dei cibi, appagando soprattutto l’olfatto e il gusto, oltre ad allungarne la vita ossia la durata del prodotto sullo

scaffale.

Tutti gli Additivi non hanno valore nutrizionale e possono essere di origine naturale o sintetica (vale a dire elaborati chimicamente).

 

Sull’etichetta dei prodotti

Gli Additivi sono sempre ben evidenziabili poichè la legge impone la loro indicazione nelle etichette. In Europa gli Additivi vengono indicati con la categoria di appartenenza (conservante, colorante, antiossidante, ecc.) seguita dalla sigla E (che significa Europa) e da un numero (es. Antiossidante E 300) oppure con la denominazione chimica (es. l’E 300 può essere indicato come acido L-Ascorbico).

Nelle etichette dei prodotti alimentari gli ingredienti sono sempre indicati in ordine decrescente di quantità. Ad esempio, in un minestrone pronto, gli ingredienti potrebbero essere i seguenti: verdure (patate, carote, sedano, pomodori, zucchine, piselli, cipolle e prezzemolo), acqua, fecola di patate, olio d’oliva, sale, E 621 (glutammato monosodico). Di norma gli Additivi, essendo presenti in piccolissime quantità, sono indicati alla fine degli ingredienti. Gli Additivi alimentari fondamentalmente sono suddivisi principalmente in:

 

microbica;

 

Attualmente, viste le forti richieste salutistiche dei consumatori, molte aziende stanno evitando di aggiungere Additivi nei propri prodotti per conferire a questi una sorta di valore aggiunto.

 

Effetti sulla salute

Gli Additivi alimentari, in quanto sostanze aggiunte ai cibi, non dovrebbero, in base alle evidenze scientifiche a disposizione, essere di pericolo per la salute umana. Non sempre però è così: in alcuni casi questo principio è valido in funzione della dose di Additivo che viene consumata. Infatti, per gli Additivi il valore massimo ammesso negli alimenti è calcolato tenendo conto di quanto, di uno specifico alimento, ne può consumare un individuo sano di mezza età. Purtroppo però questo principio non tiene conto dell’effetto sommatoria (cioè l’introduzione di quello specifico Additivo attraverso diversi tipi di alimenti che lo contengono), del fatto che alcune persone esagerano nel consumare alcuni alimenti e che i bambini hanno un peso nettamente inferiore rispetto ad un adulto quindi per loro le dosi di Additivi contenute negli alimenti potrebbero essere eccessive. Quanto sinora detto è valido per gli Additivi cosiddetti legali, altro discorso va fatto per quelli illegali che possono essere molto pericolosi per la salute umana. Alcuni esempi sono: il monossido di carbonio usato nel tonno per accentuare la tipica colorazione rossa (tecnica che può causare una forte liberazione di istamina la quale può determinare l’insorgenza della “sindrome sgombroidale” con manifestazioni molto simili alle Allergie come rash cutanei, febbre, prurito, ecc.) o il perossido di idrogeno (acqua ossigenata) usato nei cefalopodi (soprattutto seppie e calamari) per sbiancarne la carne.

 

Attenzione ai Nitrati

La maggior parte degli Additivi utilizzati negli alimenti sono innocui anche se su alcuni vi sono ancora incertezze in merito ai potenziali effetti sulla salute umana mentre su altri, fortunatamente pochi, si sa che possono essere pericolosi e quindi vengono ammessi in basse concentrazioni.

Tra gli additivi potenzialmente pericolosi vi sono i Nitrati/E251/E252 (NO3-) e i Nitriti/E249/E250 (NO2- ) spesso utilizzati nei derivati delle carni per la loro funzione antibatterica. Oltre a ciò accentuano e mantengono il colore rosso vivo della carne rendendola più “invitante”. Pochè i Nitrati vengono ingeriti non solo con gli insaccati, ma anche con molti ortaggi e verdure, che ne sono naturalmente ricchi, e con le acque minerali naturali, in cui questi composti rappresentano soprattutto il residuo dell’inquinamento di tipo organico e dell’abuso dei concimi azotati nelle pratiche agronomiche, si intuisce che facilmente, nell’arco della giornata, si possono ingerire grandi quantitativi di queste sostanze.

Nei bambini i Nitrati possono rapidamente convertirsi in Nitriti, a seguito dell’azione di specifici batteri presenti nell’apparato digerente, i quali trasformano l’emoglobina presente nei globuli rossi in metaemoglobina incapace di legarsi all’ossigeno. Questa grave forma di Anemia acuta, definita Metaemoglobinemia o The blue baby syndrome (sindrome del bambino azzurro), può essere fatale se non curata per tempo. Negli adulti i Nitrati, dopo essersi ridotti in Nitriti, possono reagire con le ammine presenti nell’intestino generando N-alchil-nitrosammine che altro non sono che sostanze cancerogene. Spesso nelle carni trattate con Nitrati o Nitriti si aggiunge anche l’acido ascorbico (E 300), noto come Vitamina C, la quale contrasta la formazione delle nitrosammine.

E’ quindi bene ridurre fortemente i consumi di Nitrati in ogni forma evitando i derivati delle carni che li contengono, le acque minerali naturali con valori di Nitrati medioalti (preferire quelle con concentrazioni al di sotto dei 3 mg/L) e mangiare le verdure ricche di Nitrati spesso di per sé ricche di vitamina C) assieme a frutta come agrumi o kiwi (che contengono alte dosi di vit. C).

 

Attenzione ai prodotti colorati

Da evitare anche quei prodotti alimentari (snack, caramelle, ecc.) caratterizzati da colori sgargianti in quanto alcuni Additivi con funzione colorante hanno effetti non certo positivi soprattutto nei bambini. In generale nei cibi lavorati sono da evitare i colori accesi mentre invece vanno ricercati nella frutta e nelle verdure, dove invece indicano la presenza di sostanze benefiche. Quindi, colori sì ma solo nella frutta e nella verdura! Da evitare anche i Solfiti e i Fosfati per i motivi indicati in tabella.

 

 ESEMPI DI ADDITIVI E POTENZIALI EFFETTI

 

potenziali effetti Additivi alcuni alimenti in cui sono presenti
Allergie E 102 bibite, dolci, sciroppi, alcune conserve, vegetali
Allergie E 110 dolciumi, prodotti di pasticceria, gelati, bibite
reazioni allergiche, debolezza,mal di testa, difficoltà respiratorie e animazione E 221, E 222, E 223, E 250, E 226, E 227, E 228 conserve ittiche, frutta secca, vini
formazione di sostanze cancerogene nell’organismo E 249, E 250, E 251, E 252 insaccati, carni conservate, carni in scatola
un eccesso di fosforo può indurreRachitismo E 339, E 340, E 341 bevande analcoliche, gassate, gelati, budini
flatulenza, effetto lassativo;nei bambini: disturbi gastrici E 420 frutta secca, prodotti dolciari, chewingum, alcuni alimenti dietetici
disturbi digestivi, sottrazione di calcio, Osteoporosi;da evitare nei bambini E 450, E 451, E 452 insaccati, salumi cotti, carne in scatola, formaggini fusi, fecola di patate
“Sindrome da ristorante cinese” (mal di testa, nausea, tachicardia, ecc.), reazioni del sistema nervoso parasimpatico;da evitare nei bambini E 621 dadi per brodo, minestre e minestroni pronti, prodotti precotti, salse e preparati per salse, conserve di carne e di pesce

 

Dott. Luciano O. Atzori

Biologo
Esperto in Sicurezza degli Alimenti e Tutela della Salute
Consigliere e Segretario Ordine Nazionale dei Biologi


Elisir di Salute • luglio-agosto 2015