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Sorridere senza problemi

L’allineamento dei denti e lo sbiancamento sono ormai trattamenti acquisiti ed efficaci che soddisfano le necessità estetiche delle persone di tutte le età

“Dottore, ma non crede che io sia troppo anziano per l’apparecchio?” Questa è la domanda che molti Ortodontisti si sentono porre in modo ricorrente dopo avere consigliato un trattamento ortodontico a un Paziente adulto. Ancor oggi infatti, nell’immaginario collettivo, l’apparecchio ortodontico appare un’opportunità terapeutica limitata all’infanzia o comunque all’adolescenza. In realtà, da qualche decennio a questa parte, è andato via via aumentando il numero dei soggetti adulti sottoposti a terapia ortodontica, da quando cioè i Ricercatori, soprattutto scandinavi e nordamericani, riuscirono a provare sperimentalmente che i denti si potevano muovere attraverso l’osso mascellare non solo negli         adulti cosiddetti sani, ma anche in quelli che avevano perduto parte del tessuto di sostegno dei denti in conseguenza di malattie gengivali (Parodontite, un tempo denominata Piorrea), purché i denti venissero mantenuti scrupolosamente puliti e liberi da placca batterica.

 

I benefici dell’apparecchio

Oggi si può pertanto affermare che non esiste un limite di età per l’applicazione di apparecchi ortodontici. Sulla scia di questa importante acquisizione, la ricerca ha consentito di verificare come lo spostamento dentale negli adulti non solo sia possibile senza produrre alcun danno, se eseguito nelle condizioni rammentate e calibrando bene le forze utilizzate, ma possa altresì determinare notevoli benefici biologici. Tra questi ricordiamo la possibilità di migliorare, in alcuni casi, la salute delle gengive e dell’osso di sostegno dei denti, sia direttamente inducendo positivi rimodellamenti di questi tessuti, sia indirettamente permettendo il mantenimento di una migliore igiene orale.

Il ripristino di un adeguato allineamento e di una corretta occlusione può inoltre preservare i denti da una eccessiva abrasione (con conseguente ipersensibilità) causata da anomali contatti dentali, nonché permettere l’esecuzione di protesi corrette laddove malocclusioni costituzionali o dovute a migrazioni dentali (denti perduti e non sostituiti) renderebbero pressoché impossibile una riabilitazione protesica adeguata. Sono sempre più numerosi, infatti, i colleghi chirurghi e protesisti che si rivolgono all’Ortodontista affinché quest’ultimo prepari convenientemente il terreno per una protesi tradizionale o su impianti che dia le più ampie garanzie in termini di funzionalità, tollerabilità biologica e durata nel tempo.

 

Nella cura delle alterazioni mandibolari

Altro potenziale campo di applicazione dell’Ortodonzia sono le cosiddette Sindromi algicodisfunzionali delle articolazioni temporo-mandibolari, vale a dire una categoria estremamente ampia di situazioni morbose accomunate fondamentalmente dalla presenza di rumori e/o dolori durante i movimenti della mandibola. Uno dei capisaldi nell’approccio terapeutico di queste Sindromi è costituito dalla modifica dei contatti dentali, il che può essere ottenuto con riabilitazioni protesiche, bite, oppure in modo ancora meno invasivo, modificando l’occlusione mediante un trattamento ortodontico.

 

Apparecchi sempre più accettabili

L’estensione dell’Ortodonzia a un sempre maggior numero di Pazienti adulti ha costituito inoltre una formidabile spinta scientifica e tecnologica per questa disciplina. Infatti, le peculiari problematiche degli adulti da una parte hanno indotto ricerche sempre più approfondite tali da consentire importanti acquisizioni in materia di Biologia ossea e di Biomeccanica, dall’altra hanno incentivato l’elaborazione di apparecchi che potessero risultare il più possibile “graditi” da tutti coloro che presentano comprensibili necessità relazionali. Si è giunti così alla realizzazione di dispositivi ortodontici sempre meno ingombranti, più sofisticati e più accettabili sotto il profilo estetico, che vanno dalle placchette in ceramica o incollate sulla superficie interna dei denti in modo da risultare totalmente nascosti, alle metodiche ormai consolidate della cosiddetta “Ortodonzia invisibile”, con le quali è possibile ottenere la risoluzione di molte problematiche di riallineamento dentale, ricorrendo semplicemente a dispositivi rimovibili.

 

Lo sbiancamento

Oltre ai problemi legati al disallineamento dentale che, come spiegato, causano problemi non solo di tipo estetico, possono viceversa insorgere problematiche di colorazione legate all’invecchiamento e alla perdita di luminosità dei denti. I nostri denti sono infatti soggetti a continui stress chimico-fisici che possono provocare antiestetici effetti fra cui opacità e macchie scure fino ad un importante ingiallimento della dentatura. In molti casi di ingiallimento si può intervenire con successo attraverso la metodica dello sbiancamento dei denti, che prevede l’utilizzo di sostanze che agiscono direttamente sulle componenti dello smalto. In questi ultimi anni, proprio la crescente richiesta di estetica da parte dei nostri Pazienti ha portato alla comparsa sul mercato di numerosissimi sistemi ed altrettante procedure di sbiancamento dentale, sia professionali, da effettuarsi quindi nello studio dentistico, che domiciliari, ma sempre nel senso di completamento dell’opera del Dentista. Utilizzando i prodotti giusti, normalmente non si presentano problematiche di alcun tipo, se non tuttalpiù qualche fenomeno di ipersensibilità dentale temporanea.

 

Le faccette

Quando i difetti relativi al colore dei denti sono ascrivibili ad alterazioni dello sviluppo dello smalto o ad altre cause non risolvibili con lo sbiancamento, esistono altre metodiche per ottenere bellissimi denti bianchi, quali le faccette in composito o le faccette o corone in ceramica. La faccetta in composito è una ricopertura della parte esterna del dente con un materiale che si usa per le cosiddette otturazioni estetiche o “bianche”. I vantaggi sono senz’altro il relativamente basso costo e la velocità di esecuzione; gli svantaggi sono il risultato estetico inferiore (rispetto alle ceramiche), la minor durata nel tempo (tendono ad ingiallire) e la minor resistenza all’abrasione da spazzolamento. Le faccette in ceramica rivestono solo la parte esterna del dente, risparmiando molto tessuto dentale rispetto alle corone complete. La scelta tra le soluzioni di una faccetta o di una corona dipende da caso a caso ma soprattutto dalla qualità di tessuto dentale sano residuo. I vantaggi dell’utilizzo della ceramica sono senza dubbio un miglior risultato estetico rispetto al composito ed una maggior durata del colore nel tempo. Gli svantaggi sono rappresentati dai costi più elevati, dai tempi di esecuzione generalmente più lunghi e da una maggiore invasività della procedura.

Dott. Aldo Nobili

Vicepresidente A.N.D.I.

Associazione Nazionale Dentisti Italiani


Elisir di Salute • luglio-agosto 2016