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Disturbi della voce, dalla diagnosi alla cura

Le possibilità di cura sono migliori e poco invasive se la diagnosi è precoce, per questo motivo l’alterazione della voce non dovrebbe mai essere sottovalutata

La voce è il nostro principale mezzo di comunicazione, il canale attraverso cui veicoliamo pensieri ma anche stati d’animo ed emozioni. Per questo motivo, la difficoltà nel produrre suoni vocali può avere un impatto negativo sulle normali attività quotidiane.

Il termine medico Disfonia indica la difficoltà a produrre una voce “normale” (fisiologica), la cui alterazione può essere qualitativa e/o quantitativa, temporanea o persistente, di origine strutturale o funzionale di uno o più organi coinvolti nell’emissione della voce. Si tratta di una difficoltà a controllare l’intonazione, il timbro, il volume o la qualità della voce.

 

Alterazioni delle corde vocali e della qualità della voce

La voce è il risultato di complesse interazioni che coinvolgono più strutture dell’apparato respiratorio, quali mantice polmonare, laringe e apparato di risonanza. Durante l’espirazione l’aria espulsa dai polmoni passa attraverso la glottide e determina la vibrazione delle corde vocali, per cui, semplificando, possiamo affermare che alterazioni delle corde vocali determinano la Disfonia. Queste alterazioni possono essere di natura organica e riferibili a Laringite acuta (virale o batterica), Laringite cronica (da abuso di fumo o per reflusso faringo-laringeo), malformazioni congenite, tumori (a polmoni, laringe, faringe ed esofago), traumi (accidentali o dovuti a farmaci o a trattamenti medici), malattie metaboliche (Ipotiroidismo, Ipogonadismo); oppure di natura funzionale, cioè riguardanti un eccesso o un difetto della funzione fonatoria, come capita nelle forme psicogene (ad esempio le alterazioni di natura psichica-emozionale) e in quelle da abuso vocale.

L’alterazione della qualità della voce viene avvertita come totalmente assente (Afonia), oppure debole o affaticata (Fonastenia ), tremante o instabile, aspirata o sussurrata. Comunemente la Disfonia viene identificata con la Raucedine che spesso compare in associazione con malattie infiammatorie o, più raramente, tumorali.

 

Quali accertamenti?

Se la Disfonia non recede entro 20 giorni, è buona norma effettuare una visita specialistica otorinolaringoiatrica. Lo Specialista ha a disposizione moderni strumenti per visualizzare l’intera laringe ed esaminare i più fini dettagli dell’organo, e che gli consentono di giungere agevolmente alla diagnosi. Quando si è in presenza di polipi, noduli, papillomi o tumori (benigni o maligni) l’esame si conclude con l’Endoscopia. Se invece vengono rilevate lesioni congenite molto piccole e più rare (come cisti sottomucose, piccoli diaframmi, ecc.), può essere necessario integrare gli esami con la Laringostroboscopia che permette di analizzare nei dettagli le caratteristiche fisiologiche e patologiche della vibrazione glottica (cioè il ritmico susseguirsi di onde della mucosa cordale), le fasi del ciclo vibratorio e le caratteristiche della voce.

 

La terapia medica e logopedica

A seconda dei casi, i disturbi della voce possono essere trattatati attraverso la terapia medica, logopedica e chirurgica. La terapia medica, che si dimostra efficace quasi sempre nelle lesioni infiammatorie acute e croniche, si avvale di riposo vocale, astensione dal fumo di sigaretta, idratazione, assunzione di cortisonici per via sistemica o topica. Non va inoltre sottovalutata una Disfonia ricorrente accompagnata dal bisogno di schiarirsi spesso la voce, tipica della Malattia da Reflusso gastro-esofageo, che viene sospettata già con l’esame endoscopico e che trae beneficio da una cura anti-reflusso a base di cicli di inibitori di pompa protonica e antiacidi, oltre a idonee misure igienico-dietetiche.

Per quanto riguarda invece il ricorso alla Logopedia, questa aiuta a migliorare l’uso della voce e ad evitarne l’abuso (educazione vocale). Tale trattamento, che si basa su esercizi ripetuti e prolungati, spesso è indicato per i “professionisti della voce” (come insegnanti, avvocati, cantanti), ovvero per tutte quelle persone che utilizzano frequentemente la voce per molte ore al giorno e pertanto tendono a fare sforzi vocali incontrollati. Spesso coloro che aderiscono al piano terapeutico proposto dal Logopedista ottengono notevoli miglioramenti con regressione parziale o totale delle lesioni delle corde vocali (quali polipi e noduli), ma soprattutto tendono a mantenere nel tempo un corretto uso della voce evitando così le ricadute.

 

Quando è necessaria la Chirurgia?

La Chirurgia è indicata per tutte le lesioni organiche che non traggono beneficio dai trattamenti conservativi e, soprattutto, per il trattamento dei tumori benigni e maligni. Possiamo distinguere una microchirurgia dei disturbi della voce, detta anche Fonochirurgia, e una macrochirurgia rivolta al trattamento dei tumori. La Fonochirurgia consiste nel posizionare un tubo (Laringoscopio) attraverso la bocca del Paziente anestetizzato e sdraiato supino sul letto operatorio al fine di esporre bene la regione della laringe da operare. Con l’ausilio del microscopio ottico si illumina e si ingrandisce la lesione da esaminare o da rimuovere delicatamente.

Con le stesse modalità operatorie è possibile anche trattare le paralisi, più o meno gravi, delle corde vocali, permettendo il rispristino di una buona qualità della voce. A volte, tuttavia, i trattamenti microchirurgici non sono sufficienti a rimuovere lesioni, in genere tumorali, piuttosto estese; in tal caso è indispensabile una Chirurgia “maggiore” per via esterna, che non risolve però il problema della Disfonia ma ne cura la causa: si tratta dell’asportazione totale o parziale della laringe (Laringectomia).

 

Più controlli per le persone a rischio

Per concludere, va quindi ribadito che l’alterazione della nostra voce non deve mai essere sottovalutata, specialmente se il sintomo è costante o ricorrente. L’intervento dello Specialista in Otorinolaringoiatria è determinante per porre la diagnosi, che può andare da una banale Laringite da raffreddamento a un tumore maligno. Le possibilità di cura sono migliori e poco invasive quanto prima viene fatta la diagnosi. La diagnosi precoce è tanto più importante nella popolazione a rischio, cioè fumatori o esposti a sostanze irritanti, per i quali è ipotizzabile anche un intervento di Screening con visite otorinolaringoiatriche periodiche.

 

Tratto da  Elisir di Salute (copyright)  

 il punto di vista di medici e ricercatori  

novembre/dicembre 2018

Dott. Danilo Dall’Olio

Direttore UO Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale

Ospedale Maggiore di Bologna

AOOI (Associazione Otorinolaringologi Ospedalieri Italiani)


Elisir di Salute • novembre-dicembre 2018