Prevenire l’Osteoporosi
Una costante attività fisica, una sana alimentazione e un adeguato apporto di vitamina D giocano un ruolo chiave nella prevenzione di questa diffusa malattia
L’Osteoporosi è una malattia estremamente diffusa, sia nella popolazione femminile che in quella maschile, che altera in modo sensibile la qualità della vita.
L’impatto di tale patologia sulla società è dunque paragonabile alle altre malattie sociali cardiovascolari ed endocrinologiche che negli anni hanno ricevuto certamente più considerazione da parte di chi gestisce le campagne di informazione e prevenzione in ambito pubblico. L’Osteoporosi in Italia costa sette miliardi di euro all’anno tra cure farmacologiche e supporti assistenziali. Si calcola che oltre cinque milioni di persone nel nostro Paese soffrano di questa malattia. Il numero è molto elevato, con un costo sociale e assistenziale altissimo, destinato ad aumentare. Tuttavia l’Osteoporosi rimane una patologia ancora oggi sotto-diagnosticata e sotto-trattata con gravi conseguenze per il Paziente che può incorrere in un evento fratturativo o ancora peggio, ri-fratturativo.
Programmi preventivi più efficaci
Le conoscenze scientifiche anche più recenti, su alcuni meccanismi fisiopatologici, ci hanno consentito di impostare programmi preventivi mirati certamente più efficaci. Ad esempio, il rapporto tra tessuto osseo e muscolare oggi rappresenta un punto chiave nella prevenzione in quanto sia la somministrazione di vitamina D che l’attività fisica producono inevitabili effetti positivi sul muscolo, ma anche ripercussioni importanti per le nostre ossa.
Il nostro patrimonio osseo, che raggiungiamo intorno ai 30 anni, dopo la Menopausa e comunque dopo i 65 anni comincia ad impoverirsi, fino a determinare una perdita di resistenza che può predisporci ad un maggiore rischio di avere una frattura da fragilità. L’allungamento della vita richiede un patrimonio osseo molto più duraturo nel tempo, ma soprattutto più resistente in un contesto sociale che ci richiede di mantenere un ruolo attivo anche oltre i 65 anni.
Ossa sane con l’attività fisica…
Purtroppo tra i fattori che favoriscono l’Osteoporosi vi sono quelli non modificabili come età, menopausa precoce e familiarità per fratture su cui difficilmente possiamo intervenire. Proprio per questo, l’alimentazione e l’attività fisica che sono invece fattori modificabili, rappresentano un momento importantissimo della prevenzione primaria che deve iniziare quindi sin dalle fasce di età più giovani.
L’attività fisica va eseguita sempre in quanto molti studi hanno provato che, anche nelle fasce di età più avanzate, vi è una adattabilità residua del rendimento muscolare e dell’allenamento. Bisogna privilegiare esercizi di contro-resistenza con pesi leggeri e con gli elastici, per almeno tre volte alla settimana. Camminare, correre, ballare, salire le scale, sono tutte attività che fanno bene al tessuto osseo e che migliorano il tono muscolare: questo è molto importante perché un osso con intorno un buon muscolo è più resistente, con una riduzione anche della probabilità di cadere e di fratturarsi.
… e attraverso una corretta alimentazione
Oltre all’attività fisica, anche l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale; durante la crescita stati nutrizionali non corretti sia carenti che in eccesso, agiscono negativamente sullo scheletro compromettendo il nostro piccolo tesoro osseo e predisponendoci ad un maggior rischio di avere una frattura da fragilità in età avanzata. Pertanto, una dieta equilibrata, completa di proteine, fibre, frutta e chiaramente di calcio e vitamina D, è importante per lo stato di salute delle ossa. Un’alimentazione non adeguata e carente in alcuni nutrienti può essere dannosa soprattutto se associata ad una ridotta attività fisica.
Il calcio, che è certamente il nutriente più importante, è abbondantemente presente nei latticini, in alcuni tipologie di acque, ma anche nella frutta secca. Nel periodo della crescita bisogna assumere tra 800 e 1.200 mg di calcio al giorno, cioè quanto contiene 1 hg di parmigiano. Fra i 50 e i 55 anni basta 1 g di calcio al giorno, cioè quanto ne contengono 3 hg di rucola. Per la donna in Menopausa sono indispensabili 1.200 mg di calcio al giorno, cioè quanto ne contengono 2 hg di stracchino.
Lo yogurt e i formaggi, che sono ricchi anche di probiotici, e le fibre di prebiotici, migliorano l’assorbimento dei sali minerali e delle vitamine con effetti benefici sulle ossa. Un’alimentazione completa deve tenere conto anche di altre vitamine come la K, la B12 e la C, ma anche di un giusto contenuto di fitonutrienti, i metalli che contribuiscono in maniera importante alla salute delle ossa e dell’organismo.
Un adeguato apporto di vitamina D
La vitamina D è fondamentale per la salute delle donne in tanti momenti della vita. L’Italia è il Paese con la più alta incidenza di ipovitaminosi D: l’80{26304d1512e104e099b52f53b2cacff44822b68479edd4de95898ae35700b648} delle donne anziane è carente di vitamina D, ma anche il 40{26304d1512e104e099b52f53b2cacff44822b68479edd4de95898ae35700b648} delle cinquantenni. Se non trattato in tempo questo stato carenziale può determinare un aumentato rischio di caduta e di frattura.
La vitamina D è presente in molti tipi di pesce come l’aringa, il tonno e il salmone. Tuttavia la vera attivazione della vitamina D avviene tramite l’esposizione solare che deve essere di almeno 10-20 minuti al giorno, rivolta soprattutto alle mani e al viso. Il periodo della giornata per esporre il proprio organismo ai raggi solari è certamente nelle ore della tarda mattinata quando i raggi solari sono più perpendicolari alla superficie terrestre. Questa quota di irradiazione solare è sufficiente in tutte le fasce di età e non ha alcun effetto nocivo per la cute. Altri fattori modificabili su cui è necessario intervenire per ridurre il rischio di frattura sono il fumo e l’alcol; in differenti modi questi alterano la qualità dell’osso e favoriscono una condizione di Osteoporosi.
La terapia
In molte situazioni la sola correzione dello stile di vita non è sufficiente. In Pazienti con una densitometria ossea molto bassa e soprattutto in quelli con una pregressa frattura da fragilità è necessario associare anche dei farmaci anti-fratturativi. In Italia sono attualmente in commercio solo due classi di farmaci: gli antiriassorbitivi e gli anabolici; essi agiscono riducendo il rischio di frattura e migliorando la densità dell’osso, che rappresenta uno dei primi parametri che si abbassa con l’insorgere dell’Osteoporosi.
La terapia antiosteoporotica, sia farmacologica che non, va assunta regolarmente senza interruzioni e seguendo scrupolosamente le prescrizioni del singolo farmaco in quanto una non corretta assunzione non permette la riduzione del rischio di frattura. Una delle problematiche maggiormente legate alla terapia anti Osteoporosi infatti è la scarsa aderenza: quasi il 50{26304d1512e104e099b52f53b2cacff44822b68479edd4de95898ae35700b648} dei Pazienti interrompe l’assunzione del farmaco entro il primo anno o lo assume in maniera non corretta, con il risultato che il trattamento non ha effetto e le ossa continuano ad indebolirsi. Le cause sono soprattutto legate al fatto che il Paziente anziano affetto da Osteoporosi spesso è affetto da più patologie che lo costringono ad assumere diversi farmaci. Inoltre spesso il Paziente, non riscontrando effetti immediati della terapia antiosteoporotica, non percepisce la reale importanza della sua assunzione.
La corretta informazione
È importante che lo Specialista, oltre che il Medico di famiglia, informi adeguatamente il Paziente sulla patologia e sulle sue complicanze, sulle diverse opzioni terapeutiche e sulla loro efficacia ed eventuali effetti collaterali.
Sarebbe quindi auspicabile creare una rete di collegamento, con Medico di Medicina Generale, il Farmacista e, perché no, anche con lo Specialista prescrittore, per il controllo della corretta assunzione dei farmaci, soprattutto per quelli che vengono assunti in maniera continuativa e per cui il rischio di una scarsa aderenza è più alto.
La terapia anti-Osteoporosi può ridurre il rischio di una ri-frattura di oltre il 35{26304d1512e104e099b52f53b2cacff44822b68479edd4de95898ae35700b648} con enormi vantaggi diretti per il Paziente ed indiretti per il Sistema Sanitario Nazionale. Per questo la prevenzione, caratterizzata da un corretto stile di vita e, quando indicato, da un sostegno con calcio, vitamina D e farmaci antiosteoporotici, oggi rappresenta uno degli step essenziali per ridurre gli effetti dell’Osteoporosi.
Tratto da Elisir di Salute (copyright)
il punto di vista di medici e ricercatori
novembre/dicembre 2016
Prof. Umberto Tarantino
Direttore UOC Ortopedia e Traumatologia
Fondazione Policlinico Tor Vergata – Roma
Coordinatore della Commissione SIOT
(Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia)
per l’Osteoporosi e la Fragilità ossea
Dott. Maurizio Feola
Ortopedia e Traumatologia
Policlinico Tor Vergata – Roma
Elisir di Salute • novembre-dicembre 2016
