Se lo stomaco infastidisce il cuore
Caratterizzata da disturbi che interessano questi due organi, la Sindrome gastro-cardiaca può essere prevenuta adottando uno stile di vita più corretto
Stomaco e cuore, due organi non troppo distanti ma enormemente differenti per funzioni e per forme. Così nella strada che unisce empiricamente chi “agisce di testa” e chi “di pancia” troviamo un’importante dogana: il cuore. Infatti, nell’immaginario comune, dal cuore partono i sentimenti, gli istinti più puri, che sono forse più appropriati per chi “ragiona di pancia”, anche se questi ne pagano le maggiori conseguenze! Questi due organi sono divisi da una sorta di sottile cortina, il diaframma e, come due adolescenti, possono origliare attraverso la sottile parete divisoria le gioie e i dolori dell’uno e dell’altra.
La Sindrome gastro-cardiaca
Da un punto di vista più scientifico, una malattia che unisce stomaco e cuore esiste davvero: si tratta della Sindrome gastro-cardiaca, meglio conosciuta come “Sindrome di Roemheld”. Questa sindrome è caratterizzata da un complesso di disturbi cardiaci scatenati da una distensione gastrica (aumento delle dimensione dello stomaco). La persona affetta da questa sindrome si rivolge spesso al proprio Medico curante per il sospetto di una malattia cardiovascolare maggiore.
In questi casi, il sintomo più frequente è rappresentato dal tipico dolore al petto con irradiazione al giugulo, tachiaritmia, respirazione difficoltosa, dolore nella parte superiore dell’addome in corrispondenza dello stomaco, accompagnati da quei cosiddetti segni neurovegetativi tipici di una Malattia ischemica acuta, quali nausea, sudorazione e astenia (sensazione di stanchezza psico-fisica).
In questi casi si rende necessario escludere immediatamente una Sindrome coronarica acuta e in seguito ricercare le cause di questi disturbi, tranquillizzando la persona sull’assoluta benignità della propria condizione.
Il fattore scatenante
La causa scatenante della Sindrome di Roemheld è da ricercarsi nella stimolazione dei riflessi gastrocardiaci dovuta a una eccessiva presenza di aria nel fondo dello stomaco, la cosiddetta “bolla gastrica”, prevalentemente a seguito di un pasto abbondante e ricco in grassi di origine animale, eccesso di spezie, insaccati, caffè e dolci.
A seguito di un’accurata anamnesi, in queste persone, spesso in sovrappeso, ritroviamo ad esempio una storia di pirosi gastrica (sensazione di bruciore allo stomaco) con Reflusso gastro-esofageo, episodi di tachicardia e meteorismo.
Come reagisce il nostro organismo
Il momento che scatena l’insorgenza dei sintomi è rappresentato dall’eccessiva stimolazione del nervo vago (uno dei dodici nervi cranici) che determina un iniziale rallentamento del battito cardiaco e una ipotensione arteriosa.
In queste condizioni il nostro organismo risponde con dei cosiddetti “fenomeni compensativi”, inducendo di conseguenza il rilascio di due specifici ormoni, l’adrenalina e la noradrenalina, che sovrintendono l’incremento della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.
Tale fenomeno di adattamento fisiologico, purtroppo, non avviene lentamente e con regolarità, bensì induce un’azione brusca che viene avvertita dalla persona con la sintomatologia sopra descritta.
Diversi studi affermano però che alla base di tale condizione, in molti casi, potrebbe esserci un’eccessiva paura di morire dovuta a Sindromi ansioso-depressive che ampliano a dismisura la sintomatologia, collocandola alla sfera cardiovascolare.
Diagnosi e comportamenti durante la crisi
Purtroppo non esistono test diagnostici specifici, bensì dobbiamo avvalerci di una sorta di “diagnostica per esclusione”, partendo dapprima dalle malattie cardiologiche e poi gastroenterologiche. Durante le crisi, ovviamente una volta che la diagnosi sia stata accertata, è necessario rilassarsi, per quanto possibile, distendendosi sul letto, respirando profondamente e lentamente, eventualmente assumendo un blando ansiolitico, raccomandato dal proprio Medico curante; si consiglia quindi di provare ad eliminare l’aria dallo stomaco, cambiando postura o assumendo una bevanda calda.
Prevenire con lo stile di vita
È possibile prevenire la Sindrome gastro-cardiaca eliminando le cattive abitudini alimentari e quelle riguardanti la mancanza di attività fisica.
È importante evitare o contrastare il sovrappeso corporeo, consumando piccoli pasti per più volte al giorno, per evitare di sovraccaricare lo stomaco; occorre mangiare lentamente, limitare cibi ricchi di grassi animali, ridurre o evitare bevande gassate, caffè, cioccolata, e non assumere bevande alcoliche in eccesso.
È inoltre opportuno affidarsi alle cure di un Gastroenterologo che probabilmente, a seconda dei casi, consiglierà una terapia a base di procinetici (farmaci che velocizzano lo svuotamento gastrico), antimeteorici (farmaci che riducono il gas intestinale), antiacidi o quant’altro ritenuto necessario.
Infine, è sicuramente importante non fumare e ridurre la vita sedentaria, limitando, ad esempio, il tempo trascorso pigramente davanti al televisore o davanti ai dispositivi digitali a scapito dell’attività fisica e di una sana socializzazione.
Tratto da Elisir di Salute (copyright)
il punto di vista di medici e ricercatori
novembre/dicembre 2017
Dott. Domenico Gabrielli
Dott. Michele Massimo Gulizia
Dott. Federico Nardi
Dott. Fortunato Scotto di Uccio
ANMCO (Associazione Nazionale
Medici Cardiologi Ospedalieri)
Elisir di Salute • novembre-dicembre 2017